Era il 1976

Era trascorso un anno da quella meravigliosa avventura che mi aveva catapultato nel Liberazione ed oramai pensavo fosse finito lì, invece…

Il 21 aprile 1976 era un mercoledì come tanti altri, stavo chiacchierando, seduto sugli scalini del corso principale del mio paese, Ceglie Messapica (BR), dove i miei avevano il negozio, in compagnia del caro amico Mino De Masi, quando da lontano notai il postino che si avvicinava sempre più, fino a notificarmi un telegramma. A quei tempi non c’erano i cellulari.

Lo prendo, perplesso lo apro e rimango basito.

Entro nel negozio e con voce commossa lo porgo ai miei.

“ABBIAMO BISOGNO TUA OPERA RADIOAMATORE PER GIORNI 25 APRILE GRAN PREMIO LIBERAZIONE ET DA 26 AL 30 APRILE PER GIRO DELLE REGIONI PUNTO TI ASPETTIAMO AT ROMA VENERDI 23 PREGHIAMOTI CONFERMAREARRIVO

EUGENIO BOMBONI LUNITA”

Preparai la borsa dei ferri e la valigia, dovevo partire la sera dopo. Presi un treno espresso notturno a mezzanotte per arrivare a Roma alle 7,30.

Mi diressi verso via dei Taurini, 19 a San Lorenzo e stringendo forte il telegramma mi presentai in portineria e mi accompagnarono al quinto piano, dove incontrai Bomboni, Taglione, il direttore amministrativo Tonelli, ignaro del mio arrivo. Incontrai Grelli con quale avremmo condiviso tante esperienze e tanti momenti del Liberazione e non solo.

Mi misero in contatto con De Stradis de l’Unità di Milano che aveva contatti con la GBC che avrebbe fornito le apparecchiature radio.

Le apparecchiature arrivarono in tardi mattinata. Diversi CB ricetrasmittenti e tante radio-riceventi, nate per la corrente alternata 220v e riadattate a 12v continua e le antenne da avvitare alla grondaia delle vetture. Sin da primo giorno di utilizzo le radio-riceventi mostrarono il loro punto debole: andavano letteralmente a fuoco.

Installai le radio sulle vetture assegnate man mano che erano disponibili, cosa che continuò fino a tutto il 25 pomeriggio, per quelle vetture che dovevano seguire anche il Giro delle Regioni.

Il pomeriggio, durante le fasi preparatorie in piazzale dei Partigiani, praticamente ero al punto di partenza del 1975.

Le vetture da predisporre erano tante e da solo, spesso mi perdevo nel lavoro.

Ad un certo punto attraverso gli altoparlanti e le radio si sentì un annuncio: “Ricercate immediatamente il tecnico rapito” ed il Giro prese il via.

Questo fu l’inizio di una lunga e meravigliosa storia che ha contribuito a formarmi e farmi crescere in modo significativo, incontrando gente proveniente non solo dall’Italia ma da tutti i continenti.

Donato Rapito